Come affrontare le sfide della vita
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Un traguardo da raggiungere, un esame da sostenere… Gli obiettivi che ci prefissiamo possono metterci pressione, portare stress o ansia.
In questo articolo, un estratto dell’intervento di qualche settimana fa dedicato agli aspiranti Magistrati del corso di formazione “Metodo Magistrato” del Consigliere Marco Fratini proprio sulla gestione della tensione che precede il momento: https://andreadamianicoach.it/…/intervento-corso-di…/
Nello specifico, gli aspiranti Magistrati vivono in un momento molto delicato considerando che i giorni dell’esame sono molto vicini e previsti per il mese di maggio.
Di seguito alcuni passaggi fondamentali del mio intervento che prevede l’attivazione di 3 passi specifici da mettere in campo che mi piace riportare anche a vantaggio di tutti quelli che si trovano a vivere una sfida importante della propria vita.
Primo passo da fare: l’allegria
“Tutti gli esseri umani vengono al mondo con una precisa immagine ontologica. Ogni persona dovrebbe considerare la propria vocazione come il dato fondamentale della sua esistenza e, una volta riconosciuta, sviluppare la propria vita di conseguenza, determinando il proprio destino sulla terra. Inoltre, quando una persona trova la sua vera vocazione (cioè trova il suo “ Daimon”) tutto il proprio essere è pienamente ed intrinsecamente motivato a metterla in atto, nonostante gli ostacoli o le situazioni negative che la vita riserva.”
(James Hillman – Teoria della ghianda)
L’incarnare o meno l’idea di se stesso, cioè la propria vocazione, è la domanda interiore più decisiva che ognuno di noi dovrebbe porsi perché la scelta di vivere coerentemente la propria vocazione è il principio da cui dipende la risposta alla domanda: che senso ha la mia vita?
Tutto vero!!!
Ma prima di capire questo c’è un altro passaggio fondamentale da interiorizzare e fare proprio che se trascurato non rende pienamente maturo quanto detto sopra. Non lo rende attuabile fino in fondo. Non lo rende efficace.
La mia prima missione, la tua prima missione, la nostra prima missione è VIVERE! ESSERE FELICI DI VIVERE! Sembra scontato ma non lo è mai! Questo parla alla radice del cuore. Se la vita non sgorga da una intuizione felice della mia esistenza, se non mi apro al fatto che la mia vita è bella e viaggia verso qualcosa di meraviglioso, se non credo alla bontà della mia vita, potrò anche capire cosa voglio fare veramente ma lo farò con il freno a mano tirato, con uno sguardo competitivo ed arcigno.
Venendo a Voi questo che cosa vuol dire?
Che se voglio sedermi al quel tavolo che mi aspetta a maggio e lo voglio fare al massimo, devo essere felice della mia vita adesso. Devo essere felice di avere la possibilità di preparami e di fare l’esame… Questa intuizione profonda della mia dimensione interiore che può essere felice è alla mia portata, è vicino a me. È il mio carburante che mi porterà a maggio. L’allegria è una dimensione che devo allenare ed è una grande notizia questa.
Secondo passo da fare: motivazione
La motivazione è ciò che attiva il comportamento; è la ragione che da avvio e sostiene l’azione umana.
La motivazione possiamo dunque considerarla come il vero motore della mobilità interiore. Quando esiste una motivazione, ma la sua origine proviene dall’esterno, si parla di motivazione estrinseca e i motivi all’azione dell’individuo sono sollecitati attraverso un sistema di premi e punizioni, secondo il noto principio del bastone e della carota.
Il motore della mobilità innescato da una motivazione estrinseca produce indubbiamente una prestazione, ma non permette di esprimere il massimo del proprio potenziale.
Quando in una persona la domanda sul perché di un comportamento trova la risposta in una molla interna si parla di motivazione intrinseca. A differenza della motivazione estrinseca, a sollecitare un’azione non sarà un premio e neanche una punizione, ma la spinta all’allineamento al proprio essere.
Un’attività motivata intrinsecamente genera piacere autentico, un giusto bilanciamento tra livello di sfida e livello percepito delle proprie capacità, voglia di crescita e di ampliamento della propria zona di apprendimento e, soprattutto, risponde ad una domanda sul senso di ciò che si sta facendo.
Nel termine “senso” infatti troviamo la rilevanza di due concetti: la direzione e il significato.
I fattori principali che determinano quanta motivazione interna c’è dietro una competenza da apprendere, allenare, e pertanto dietro un comportamento virtuoso, sono quindi riassumibili in:
- soddisfazione
- sfida
- sviluppo
- senso.
Il motore della mobilità quando è sostenuto da una motivazione interna viaggia a pieno regime e tendenzialmente può esprimere tutto il potenziale a disposizione.
Questo per voi che cosa significa?
Che ciò che attiva i comportamenti in grado di esprimere il vostro massimo potenziale e quindi un risultato efficace dei vostri comportamenti ed azioni è principalmente la motivazione interna.
Come si attiva?
Esercizio: scrivete sul vostro quaderno quando sarete a casa la motivazione interna che vi guida e che vi ispira nel raggiungimento del vostro obiettivo di diventare Magistrato. Questa motivazione va letta con regolarità ogni giorno prima di iniziare a studiare. Va letta anche nei momenti di stanchezza e sfiducia. Sarà il vostro carburante, il vostro senso di quello che state facendo. Mi fermo un attimo e leggo con calma e forza ciò che mi ispira, ciò che da importanza, ciò che da peso, ciò che rappresenta la mia sfida, la mia missione, la mia vita!
Terzo passo da fare: l’arte del “nient’altro che…”
Maggio è dietro l’angolo, lo so… ma permettetemi di darvi questo consiglio. Se volete arrivare lucidi e con un sano distacco in quei giorni così importanti per voi dovete allenarvi in questo periodo di preparazione a trovare la Vita al di sotto della vostra situazione di Vita.
Che vuol dire questo nella pratica e come vi aiuta per la preparazione dell’esame?
Dimenticate durante la vostra giornata di studio per un po’, la vostra Situazione di Vita (studiare, vivere per esame) e prestate attenzione alla vostra Vita. La vostra Vita è adesso!!! La vostra situazione di vita è creata dalla mente, la vostra vita è adesso. Trovate il passaggio stretto che conduce alla Vita. Si chiama ADESSO. Restringete la vostra vita a questo momento. La vostra situazione di vita può essere piena di problemi (tutte le sono) ma cercate di scoprire se avete qualche problema in questo momento. Non domani o fra 10 minuti, ma adesso. Avete un problema adesso? Quando siete pieni di problemi, non vi è spazio per lasciar entrare niente di nuovo, non vi è spazio per una soluzione. Allora il mio consiglio è: ogni volta che potete, cercate di creare un po’ di spazio per trovare la vostra vita dietro la situazione di vita.
Fai questo nel concreto.
Libera l’azione con il passo del “nient’altro che”: incomincia a praticare questo passo dapprima in piccole porzioni della tua giornata: nient’altro che mangiare, nient’altro che camminare, nient’altro che parlare con amico/a. nient’altro che quello che stai facendo… questa attitudine metterà ordine nei tuoi pensieri, nelle tue azioni, nella tua autonomia e vivrai in modo ordinato non vivendo più in ansia ma finalmente padrone del tuo mondo interiore e saprai poi studiare con più energia ed efficacia.
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