Il QUI e l’ORA: la vita è adesso
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Una delle sfide più interessanti da affrontare sia per il coach che per il coachee è stare nel qui ed ora. Ho letto tanto riguardo e l’importanza della tematica è indiscussa, anzi. Per me è un tema necessario da affrontare se si vuole conoscere a fondo il proprio io.
Facciamo un po’ di chiarezza…
Molti autori scrivono che il vero IO, quello più profondo, si attiva quando la mente si spegne.
Permettetemi di dire che non sono totalmente d’accordo: questa visione delle cose rende la mente quasi una nemica da affrontare. Non credete, invece, sia il più grande dono che abbiamo ricevuto? Bisogna solo imparare ad usarla, per renderla la nostra arma migliore.
La mente è furba e cerca in tutti i modi di negare l’adesso, di sfuggirlo, perché è più facile personificarci con il passato e con il futuro.
Se il futuro immaginato è migliore ci da speranza o aspettative piacevoli. Se è peggiore crea ansia. Ma attenzione: sono entrambi illusori.
Vivere nella realtà senza innamorarci dei nostri pensieri, non assolutizzare e lasciare andare, sono movimenti interiori che il coaching si propone di attivare per uscire da schemi mentali di routine, molto spesso sedimentati.
La grande resistenza iniziale e la negazione del momento presente sono normali. Molto spesso lo stress, che tanto ci fa soffrire, è causato dall’essere QUI ma dal voler essere da un’altra parte; o dall’essere nell’ORA, ma voler essere nel futuro.
Questa spaccatura ci pone in una dimensione interiore frastagliata, governata dalla paura, dalla frustrazione e dall’ansia.
Come ci si può salvare da questo stato interiore che ci spinge ai margini del nostro cuore?
Se non qui. dove? Se non ora, quando? Se non tu, chi?
Questa frase di R. Hillel fa parte di uno degli esercizi di riflessione che propongo ai miei clienti perché ha aiutato me, in primis, nel mio percorso interiore – sempre in itinere.
“Se non tu, chi?”: che domanda importante!
Questa espressione accende i riflettori su un aspetto che il coaching considera fondamentale in una crescita di qualsiasi ordine e natura: la responsabilità.
Il termine responsabilità deriva dal latino respònsus – participio passato del verbo respòndere: rispondere, a qualcuno o a se stessi, delle proprie azioni e delle conseguenze che ne derivano.
Potremmo anche dire, semplificando, che la responsabilità è abilità a dare una risposta.
Il coaching aiuta ad attivare quei processi utili a fornire risposte efficaci e durature nel tempo alle domande che la vita pone ad ognuno di noi.
Vivere di priorità e non di urgenza sembra essere la sfida più difficile.
Spesso, ci poniamo domande sbagliate che nascono da urgenze sbagliate. Ed è qui che interviene il coaching.
Il coaching ci insegna a fare le domande giuste nel tempo presente, quelle che portano ad andare in profondità di noi stessi dove si nasconde il tesoro più grande: la nostra verità. Ci lancia verso la dimensione più profonda del nostro essere, ci fa diventare Adulti.
È una palestra che insegna a vivere nell’ORA con gli occhi dello spirito ben aperti, per un incontro sereno con la realtà attraverso impegno e lavoro duro.
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